Faro nella frazione stretta

Non un coro, ma una voce sola,
non un'ombra, ma la mia aurora.
In quella frazione di sguardi tagliati,
di sussurri come vetri scheggiati,
Lei era l'unica cattedrale,
la mia roccia, il mio porto, il mio altare.
​Mentre gli altri contavano i difetti,
misurando le vite con i loro metri stretti,
Lei mi insegnava la vastità, l'azzurro,
a ignorare il veleno, l'ottuso mormorio.
Le sue mani erano stanche, ma mai arrese,
il suo sorriso, il sole oltre le chiese.
​La frazione era fatta di muri e di fango,
ma il nostro nido era di cielo e di canto.
Ha combattuto la guerra della solitudine,
armata solo della sua magnitudine.
E in quel silenzio bigotto e pesante,
Lei ha piantato in me un cuore galoppante.
​Madre, non mi hai dato solo la vita,
ma lo scudo per renderla infinita.
Se oggi non mi piego al giudizio altrui,
è perché tu mi hai mostrato chi sei:
il coraggio fatto carne, il dono più vero,
un faro acceso in un mondo severo.