Felici ville, campi e voi silvestri

Sonetto fatto quando una donna che era ita in
villa.

Felici ville, campi e voi silvestri
boschi e' fruttiferi arbori e gl'incolti,
erbette, arbusti, e voi, dumi aspri e folti,
e voi, ridenti prati al mio amor destri;

piagge, colli, alti monti ombrosi alpestri,
e fiumi, ove i be' fonti son raccolti;
voi, animal' domestici e voi, sciolti
ninfe, satiri, fauni e dii terrestri;

omai finite d'onorar Diana,
perché altra dea ne' vostri regni è giunta,
che ancor ella ha suo arco e sua faretra.

Piglia le fere ove non regna Pana:
e quella che una volta è da lei punta,
come Medusa, la converte in pietra.