Fine del viaggio

Che del terminar divin del viaggio

Sia mia ispirazione la vita

Che ritrovi la mia via smarrita

Che del mal rimanga solo il miraggio

 

Percorrendo l’ampie pianure e le cime ghiacciate

Giunsi al tanto sospirato sentiero

Che all’uom gli è oscuro anche il pensiero

Del poter toccar mete mai solcate

 

E del perché  aver percorso quel cammino

Io me ne domando ancora causa

Di come lo percorsi senza sosta e senza pausa

Per svelar infine l’humanitate destino

 

Giunsi veramente al precipizio? 

O fu solo illusione?

O fu solo l’inizio?

 

Isto non avea importanza

Perché al terminar v’ero giunto

Con mille pene amare

Ma con affianco le persone più care

 

Qual è fu e com sarà la vita

Il destin dei viaggiatori

Che di speranze furon attori

Che non si fermaron innanzi alla lor salita

 

O tu che fosti mia musa

Narrami l’arduo compito di loro

Che sepper’ essere dell’umano coro

La voce che non può esser rinchiusa

 

Color che sepper con coraggio e destrezza

Narrar l’umana incertezza

Cantami o musa

Cantami o dea

 

Davvero il viaggio nostrano?

Davvero fummo noi?

Ad accender la speranza in un mondo vano?

 

Proteggi chi cade

Proteggi chi prosegue

Proteggi chi evade

Dal mondo che il suo corso segue

 

Il sole sorge

L’ombra dei quattro

In lontananza si scorge

Con sguardi incerti

Ma sicuri nel cuore

Non son eroi esperti

Né combattenti con furore

 

Son giovani comuni

E nel loro capire

Sanno che dal mondo non si può fuggire

 

Sanno che l’unica certezza nella loro ancora lunga salita

È veder il sole

Sorger sulla vita