Sospesa
al filo di una notte
antica,
nuova nell’infinito
uguale a sé
stellato e ferito
di tutti i mari apparsi,
danza la mia solitudine.
Amata, perduta, libera.
Luogo di notte propizia,
ramo di tutti i fiori estinti
tramutata in vento ed eco,
suono senza radici
tra riflessi di luna,
e gatti randagi in coro.
13 ottobre 2006
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Passaggi segreti
di Monica Osnato
La lontananza di questo
oro del giorno che misura il cielo
sulle frontiere di marmo
è(…)