Genesi delle gemelle S

Piacere mi chiamo speranza, sono sorella della solitudine;
mio padre era un disperato, mia madre un angelo caduto.
S'incontrarono una notte sotto un cielo di polvere,
che alcuni chiaman stelle, altri, l'infinito.

Il loro amore fu breve, durò solo pochi secondi,
ma alcune persone dissero che sembrò quasi eterno.
L'attimo in cui si unirono i loro nudi corpi,
fu così intenso da far sciogliere la neve dell'inverno.

Testimoni narrano che vi fu una luce così splendente
che costrinse tutti a socchiudere gli occhi.
Quando li riaprirono una voce distante
disse: ‐ "Per l'arroganza del loro peccato sono morti".

A Dio non è mai piaciuto che qualcuno gli disobbedisse,
pagaron con la vita l'insulto del loro amore.
Ma lui non si accorse che da quelle scintille,
nacquimo noi due, portatrici di dolore.

Da allora sono condannata a consolare i sognatori,
ad asciugare il pianto delle vittime fatte della mia gemella.
Regalo bugia e menzogna, riempio i cuori d'illusione,
rendendo la notte nera, un'amabile sorella.