Genocidio
Ho sognato i miei bambini
tutti in fila in attesa di me
di cibo, protezione,
di bene
ho visto i miei figli in una realtà dissolvente
sfiorire senza capire
i miei petali presi da un sole morente
i miei bambini non più in fila
tutti sparsi impauriti nei lampi.
Cosa dirà loro Dio? La malattia del mondo,
un viaggio di stelle, cadere e rinascere?
Tutto mi trema, mi frana.
I loro occhi increduli
le voci, manciate di pianti sprecati
le mie braccia vuote
le ferite brutali che non avranno mai pace.
Ci nutrono d’inganno
e disinganno e la vita ch’era tutto
ch’è in tanti modi viva,
fredda di angoscia si versa
in catacombe d’amore.