Giorni di rinunce, come tanti
che s’appisolano nei meriggi
e tardano le ore di sera,
in pigrizia lucrano tempo e
dormienti su petali di petunia
all’ombra russano rosmarino
per le fatiche di un sole del sud
amaro e dolce e forte e sano
sapore eterno di fichi e angurie
odore di luna in nubi di maggio
della gente di pietre di scirocco
che delle ore del tempo di mare
s’adorna di mandorli e garofani.
16 febbraio 2007
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