Giorni di pena nei quali cerco il ritiro in me stesso e dove mi perdo dentro la mia esistenza E piango attimi dell'anima che giurai già una voltadi non ripetere più nel loro comandare alla mente la ribellione suprema e imporle il ricordo di un'ombra che ritorna ad un tempo a un'adolescenza di mosche schiacciate sotto naso emozioni regolarmente irregolari a rappresentare il mio essere imboscato in quell'ombra senza alcuna riconoscenza al mio vissuto.Cesare Moceo poeta di CefalùDestrierodoc @ Tutti i diritti riservati
2 febbraio 2019
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Per me il lavoro è diventato una droga di cui ho bisogno come se fosse una medicina presa giornalmente per guarire da una malattia.