GOMITOLO DI LUCE

Aggrappata al tuo corpo
come un acrobata in bilico
volteggiando respiri

le ciglia come uncini
su occhi sgranati
e un tamburo nel petto
che rimbomba esistenza
sconosciuta e ribelle

incredulo scorrere
di sangue nuovo
in vene stritolate
da un pensiero inedito
ed assente
morbidezza di stelle
e scivolare  di broccati
sulla pelle

memorie sgretolate
e lontanissime
di una giovinezza
sbadigliata di errori
e un tuffo virtuoso
da una  rupe altissima
in acque trasparenti
di candore perverso
a raggiungere coralli  irreali
dai colori cangianti

carne incastonata di mani
come diamanti nell’oro
membra plasmate
da piroette di fiamma
nel ventre contratto
e zampilli di sole
ad avvolgerti il viso
come una pioggia d’estate

spilli di grida sulle spalle voltate
roventi di  un autunno incandescente
acre sapore di immortalità
dalla dolcezza accanita e rabbiosa
di un’altalena di sensi impazziti
tra terra umida
e grappoli di nuvole nell’aria

E il regalo di te
come un sorriso che esplode
in un cielo perfetto
luna araba di mille vite
a sfilacciare il mio corpo
in un gomitolo di luce
per tessere un’alba
immaginata nel mai