Quando nel silenzio
la grafite traccia
note e pause
s’un pentagramma
là giace
la pace della creazione
La pelle dell'anima disegna
percorsi celesti e nuovi
Unicum è canto ch'alto si eleva
Fra terra e cielo
più confine non c'è
Nel silenzio d'una stanza
fra polvere di grafite
e geroglifici s’uno spartito
gorgoglia il vagito della vita
È nota celeste quest'attimo
è primevo canto d'eterno.
Chi conosce la morte è grato alla vita, ne riconosce ogni luminosità, non la disprezza, non la deride. Non è malevolo, non può: sa che Essa è preziosa, e la onora, vivendola.