Gira fra le cose importanti
dello scrigno di polveri
poggiata a un bastone
che cederà –facile ‐
al suo peso di nervi
Lo sguardo al mosaico
di pampini sul pavimento,
cerca l’ago e la cruna
il bandolo e fibre scucite
dalla trama dei nomi
In un sincopato balletto
braccia al cielo e occhi nodosi
fa il verso ai suoi anni lontani
“Eh, questi uomini! il migliore
non l’ha conosciuto nessuna…”
Torna a riempir la poltrona
con incognito riso
e la memoria, fuggente
7 marzo 2018
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Quando si ama un'anima si ama anche il corpo che l'accompagna. Non sono strana a pensarlo, è strano chi lo trova strano.