I ritorni

Impressionante il tempo e il suo chiudermi in me senza rumore
e naufragar m’è stato dolce nel solito mare,
con il castello salato d’oceano e di memoria
che ora tiene anche noi, più pesanti
della Storia.
Mi sono chiusa in me e ora mi apro, come una corolla
che rossa sorride al sole e mostra
l’oro nel cuore.
Le emozioni erano stampi
in cui versavo impressioni, e adesso son loro che mi colmano pian piano,
man mano,
mano nella mano,
ti amo,
non so che vuol dire ma è vero,
so che è simile alla preoccupazione con un misto di gioia e di dolore, che chiunque può star solo ma chi ami no, non vuoi lo sia,
chi vuol esser lieto sia,
io lo sono. Ho vinto, perché vincere è amar quel che s’è scelto, lui, l’arbusto  che ci aspetta
oltre la vertigine,
del cielo serio osservatore,
sta lì a fissare l’azzurro orizzontale
in attesa di altra polvere,
di altri passi da ascoltare.
La vita è stata là, la vita è già finita,
felicità è rinascere crescendola ogni volta.

Ombre confuse sul fondo, si diradano, le sto soffiando via,
una ad una, guardando
nelle loro bocche d’inferno che non fanno più paura
della paura stessa.

Tornerò quando sarò andata via