Hanno le lacrime facili
e una tristezza impotente
(la pena improvvisa
di vivere
o di morire)
le incanala negli alvei
sottili
scavati nel viso
dal tempo.
Tele di ragno
su volti rugosi.
E chiedono poco.
Una presenza
e una voce
quando cresce la solitudine
tanto
che l’anima
per sostenerla
incrocia le braccia sul cuore. Agnone, dicembre 2007
13 dicembre 2007
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L'anima ha confini molto più ampi del destino che le assegna la vita. Si inarca ben oltre il suo limite, come un enjambement sulla misura del verso.