Ieri non ti ho visto, ma
permanevi a campire
luminose distese.
Sola e viva, ho vissuto di te
immagini mentali di cancelli.
Il sole mi ha irrorata di odori. Di piuma.
Eri soffio alla nuca, eri nelle gambe morbide.
Altalena di parole, lampo di silenzio.
Un’ora sull'altra delle ciglia.
Sul tardi ho chiuso il grembo,
vi ho rannicchiato intorno
le tue braccia possenti.
4 giugno 2017
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Se avessimo dato ascolto a Yuri Gagarin, che raggiante osservò “Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini”, non useremmo tanto alla leggera il termine 'straniero'.