Il Cappellaio (sonetto)

Son qui, disperso, coi pensieri miei
a rimirare un campo d'abbondanza
di spighe d'oro al vento, nella danza.
Mi manchi, amor, ti cerco: dove sei?

La malattia, nel tempo i miei capelli...
come le nubi nella dissolvenza
dispersi, in tanti grani di speranza,
ricresceranno folti e ancor più belli.

Si posa la cornacchia del destino
lei tenta di rubarmi la saggezza
il cuore ormai ridotto a un lumicino

che allunga i giorni neri più ribelli
non porterà mai via la tua carezza.
"T'AMO!" (Tuo: venditore di cappelli).

(Libera ispirazione da un quadro surrealista)