Il cimitero di tutte le cose

Seppellisce la memoria
e non c’è alcun modo
per tornare indietro
quando il giorno smaglia
la sua tinta
Solo il Flauto d’allodola
al primo canto consola
il nascere del giorno
e il coro degli spettri
palpita interrotto
La pace
adesso è nella mia calma
mentre l’abito sdrucido
scava il germe del sospetto
Cangiante
la pupilla nei dettagli
segna il fiume
che nella notte
dolce scende
Vogliatemi egualmente bene
anche se non ho più gocce da dare