Le orchidee,
dee dell'amore profano,
carnose nella solitudine
venosa,
bellissime e mortali
dal labbro
invidioso
sul mento incauto,
dal collo bianco
morivano.
Sorridente di senso
sulle spalle forti
volontari
atti
di ovvia solitudine
si strinsero
per sempre.
(per sempre)
Per sempre
mani generose
e misteriose
si compresero.
17 giugno 2008
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