Il gabbiano

Ho freddo. E' giovedì. Mi sento come
avessi tutta l'anima gelata;
fumo e ti penso bella senza nome
da questa stanza male illuminata.

E, mentre fumo, vedo che sul tetto
c'è un giovane gabbiano tutto bianco.
Chissà cosa farà? Se vado a letto
magari sogna questo vecchio stanco.

Sogna magari e lì reciterà
gli antichi versi scritti per amore
e, più degli altri, quelli che ha scordato.

Ecco la sera! So che passerà
quest'attimo violento di stupore
mentre il gabbiano, intanto, è già volato.