Il giorno più triste

Mi divora il dolore,
trapanandomi gli occhi,
dai quali sgorgano lacrime di sangue, soffiate da singhiozzi impazziti.
Tu vivi come vive un sasso che si nutre del mare.
L'acqua mischiata al sale lo lacera piano piano.
Tu vivi come vive la terra, calpestata e generosa.
Ti vesti di sogni che si tramutano in segni,
fai movimenti appena accennati dei quali neanche ti accorgi,
e per qualcuno son tutto.
Tu sei il fuoco che tutto brucia,
ti scrolli la cenere come un vento di fine estate che tutte le foglie si porta.
Il mio tormento è come l'acqua di uno stagno,
torbido e indigeribile. Mi circonda e si prende gioco di me,
che lo nutro, come fosse tutto quello che ho.
Danzandomi attorno forma cerchi nell'acqua,
i quali evaporano al tuo sguardo.
Tu sei l'incrocio tra la vita e la morte,
finita la notte.