Hai profonde le radici in me,
come un salice che non ha tregue.
hai linfa e sussurrate preghiere
anche il tuo nome freme
laddove sta scritto,
in rari abbagli di luce
sott’acqua dove arde e traluce.
Così oggi ti penso
come a un bimbo schiuso
a un evento,
mentre carezza e ti ruba il vento
fuggire non posso
ma il tuo irrequieto silenzio.
19 maggio 2008
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