Il saluto della rana

Copron ninfee carnose e dal giallo fiore
il largo specchio di un melmoso fosso
e nel silenzio non sento per qui strano
poi  verso alcuno delle figlie del limo
delle ranema da qui  lontani un tuffo
un gracidare come a dir al  domandar
a quel pensar mio muto son qui presente
ti saluto e del pensier io grato  m’allontano