Vado in quest'alba
in cui il fulgore dei raggi
del sole appena sorto,
ferisce i miei occhi
ancora assonnati
costringendomi a socchiuderli.
Avanzo piano verso il nuovo giorno,
verso la meschinità delle illusioni,
che impregna le ore e la mente
di penombre e risentimenti.
Dolci sono i miei passi
e quieti i rami
a mostrar la serenità degli alberi,
mentre pian piano
si risveglian gli uomini
e i loro affanni.
.
Per Voi Cesare Moceo
da Cefalù al mondo
quasi 72n poet‐ambassador t.d.r.
25 aprile 2025
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Molte volte si chiudon gli occhi per evitare ai pensieri di farsi vedere e la bocca per non farli uscire