Il Trombatore

Quel saccente “Cacasenno”
nella smania di far danno
come sempre, pur quest’anno
ha imbastito altro inganno.
con l’arte del tranello
sospinge il “comparello”
buttarsi all’impazzata
a tentare la traversata;
indi assieme a scarpetta
avvelena la polpetta.
Acquattato tra le spine
te, avversario, tiene a mira
e tra rovi e tra spine
è con ansia che respira
Ha puntato, al petto strette,
tutte quante le doppiette
pronto a far partir le frecce.

Se assurgi e siedi in trono,
a dispetto del “nostromo”
mi costringi a farti un dono:
La promessa fo su strada
della sicula contrada.
Se sarà tuo il successo
venir meno non m’è concesso
di donar quel ch’ò promesso.
Se, però, ahimè non t’ergi
e resti fermo e non emergi
della sicula contrada
la promessa è ritirata.

Se assurgi oppur non ergi
il saccente serpentello  * *furbetto
fuoriesce di cervello.
Indi sii vigile e lesto
giacchè chiusi i luoghi adatti
al ricovero dei matti
altro posto non l’accetta
e perciò con furia matta
spranghe impugna e doppietta
qual suo ultimo rimedio
a placare rabbia e tedio