Sento un fremito,
una fitta dentro in fondo,
nel profondo,
del muscolo pulsante,
passione di un’attesa spasmodica.
Oh, cuore mio!
Ardito, annienti
ogni mia volontà
ogni mia ragione
ogni mia capacità di pensiero…
ne esci guerriero vincente
sempre!
Nella solitudine
della mia stanza,
dignitose e silenti
scendono aghi
di cristalli liquidi,
fin sulle labbra
come l’ultimo bacio,
mai dimenticato!
Rimembrano il tuo profumo
monsieur,
messaggero d’amore,
che nei sogni mi rincorri e,
al quale ci siamo dati
una parte di vita, ormai lontana,
e che per la stessa;
ho dovuto dire addio.
Enrica Miglioli 2006
26 gennaio 2012
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