Calma, pacata immensità dell’universo,
palpito dell’infinito:
sogno, immergersi rapito,
palpitar d’acque tremolanti,
risorsa ai sonori ardori,
attimo immobile e incantato,
anelito ad emergere,
rimaner sopito,
rifuggire sommerso.
Rifulge lo specchio che traluce,
che trapassa, si allontana:
pur divampa, pur s’immerge,
senza tempo.
(1/4/1998)
Da Emanuele Marcuccio, Per una strada, SBC Edizioni, 2009.
28 ottobre 2012
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L'ispirazione è misteriosa, inconscia, fuggitiva e spiazzante; come una strada completamente spoglia di alberi, senza fronde, senza appigli.
Emanuele Marcuccio, Pensieri Minimi e Massime, Photocity, 2012, n. 48, p. 16.