Incondizionatamente

Passano un giorno o due e ritorno china sui pensieri, esito di una prognosi riservata in costante monitoraggio.

Uno spazio bianco sulle pagine che non mi piace, che non tiene testa al mio spettro tanto sensibile.

Ecco che, come una pillola, scrivo. E si, lo faccio spesso, non per riempire i vuoti, ma per estenderli, per vederli ad occhi nudi, per consolare l'estremo nord e l'estremo sud del "sentire".

Un sentire che è come un canto e la nota più alta arriva a pungere prima, a mitigare poi.

Così muoiono inermi le mie tendenze dei "non vedo", "non sento", "non parlo". E si riapre il sipario su una vita più vera, più vissuta.

Dirò più no per me e meno sì per gli altri. Sarò libera e incondizionatamente fiera.

In pace con me.