Sentimento opaco,
che copri d’un velo
il mio duol,
e sotto s’inabissa
una tempesta;
il pensiero
prorompe improvviso
e quieto rimango:
mi attardo ramingo
nel tedio infruttuoso,
e un ampio abisso
mi sospinge
impietoso al dolor.
(3/5/1995)
Da Emanuele Marcuccio, Per una strada, SBC Edizioni, 2009.
3 febbraio 2009
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La voce della poesia non è mai passiva. Questa voce cerca sempre di emozionare, portare allo scoperto l'anima, "l'obliato proprio sé fanciullo", emozionando poeti e lettori capaci di ascoltarla e, sottolineo ascoltarla, nell'accezione più profonda del termine.
Da: Emanuele Marcuccio, Pensieri minimi e massime, Photocity, 2012.