Indifferenza è carne che s'incrocia

Cammina nell'autunno ancora acerba
mattina di bambini e di pacciame
attorno gonfie viscere – letame ‐
il male vomitato dentro serba.

Il marciapiede scotta di ferocia
il transito singhiozza nella buca
con la foga tatuata sulla nuca
indifferenza è carne che s’incrocia.

Adombra il vento un'oasi che acquieta
d’altare assente altrove ‐ dolce grata ‐
e s’apre al soffio d’alberi la meta

come il grido di bile macinata.
Sul sangue della lama sparge seta
e un cordolo di tregua alla giornata.