E allora lasciate ancora che pianga questo vivere nel silenzio dei miei urli, ora, quando m'accorgo che l'anima non trova più il coraggio di farsi sentire, rintanandosi nelle sue tenebre nere come la pece. E piango proprio adesso che la pioggia il vento le angosce i rimorsi, gridano tutti assieme il loro tormento, dicendomi che non c'è paura più atroce d'udir per sè il nulla della propria intimità. . Cesare Moceo vecchio ragazzo del 53 Poeta di Cefalù destrierodoc @ Tutti i diritti riservati
6 dicembre 2021
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Ogni giorno lo viviamo per poter migliorare il domani,non riflettendo che domani faremo la stessa cosa per dopodomani.