Irina non doveva morire

Giovane donna,
sola fuggivi in cerca di pace,
lasciando il tuo paese
ridotto in rovina,
dove la morte
aveva tinto di nero
ogni tuo giorno.

Giovane donna,
sola fuggivi verso
un sogno, si,
sognavi una vita migliore,
dove i sorrisi sbocciavano liberi
al posto delle lacrime che,
per tanto tempo,
avevano solcato il tuo bel viso,
campane che suonavano a festa
al posto del boato delle bombe
lanciate per una guerra ingiusta
e avevano strappato la speranza
dal tuo cuore.
Ma il tuo destino forse era segnato,
trovarti nel posto sognato,
ma nel momento sbagliato,
quando la paura e l’indifferenza,
si sono unite per strapparti la vita.
Eri riuscita a sfuggire agli spari,
ma su un pullman,
tra esseri di ghiaccio,
un mostro ha avuto la possibilità
di pugnalarti alle spalle senza pietà.

Giovane donna
che cercavi la pace,
nessuno ti ha aiutata,
non sono bastate
le tue dolci mani
davanti al viso
a proteggerti,
non sono bastate
le tue grida di dolore
ad arrivare al cuore
di chi ha visto tutto
ma si è voltato dall’altro lato,
non è bastato il tuo sangue
mischiato a lacrime
di orrore a smuovere
gli animi di chi, insieme
al mostro, ti ha uccisa.
No, il tuo sangue
non è bastato a lavare
la freddezza di chi ha permesso
che tutto questo accadesse.

©Aurora Sisi

12 settembre 2025