L’abatjour

Quando si fa grigio il cielo ed è giorno
un velo di nebbia risale in silenzio le mura.
Gli occhi non sanno ascoltare il crepuscolo.
È già lontano il rumore, vicino, non ti tocco.

Un verso muto
sulla pagina d’un libro ha le tue labbra.
L’abatjour parlava a voce bassa
per non svegliare la notte.

Penso alle nuvole
che si addensavano grevi sui cortili dei giochi
finivano fitte lame sulle foglie.
Non c’era stagione.

Poi venne l’amore, sotto la pioggia
un bicchiere per due, Le caramelle nel vassoio a fiori.
I pomeriggi a rue de la Brocante.
Camminare a piedi scalzi nascondendosi nel buio.

Ha cancellato il vero Il tempo.
Sul calendario il treno non ha più stazioni.
La veste dell’aurora conta i toni degli azzurri.

Ora la nebbia è nella stanza
il libro sotto il punto della luce ha già parlato
Io mi guardo in volto; poi ti bacio

senza dire una parola.

Nunzio Buono