L'aria non può trattenere il vento

Sulla parete nuda fili di capelvenere   calmano la tosse della roccia   che nuda accoglie il vento di settembre       Ombre marroni e linee nere   sono tratteggi d’acqua sugli alpeggi   e cantano la pazienza del tempo       nell’enigma del creato   il denso della menta offusca   l’incompatibilità della materia       e non svanisce il geroglifico   fantasma oracolare di due mondi   che riveste il nimbo intessuto dall’alba       delle rivelazioni appiattite   nel crudo sasso ammantato   dalla foglia che sfoglia il lastrone       appare profonda questa crepa   da cui nasce il filo del verde fantasma   che non si può strappare       come una mano alzata   segna nero su bianco il lembo   di un mistico saluto che non vuol trascendere       lo sconfinato silenzio apparecchiato   di un paesaggio oscuro   che come sogno svanisce e si allontana.