Occhi frementi e languidi
fan divenir involontario turgore
il piacer nell'interiorità solitaria
nel desiderio d'intimità appaganti
Là anche le rose le più intristite
riprendono vigore e sensualità
tra carezze vellutate di mani
intraprendenti in profondità
e labbra grandi e piccole
addolcite da fiati disinibiti e saettanti
a tintillar bottoncini sollecitati
E gorghi di vita vorticosi
traccian ruscelli a sboccare
nel grande mare dell'estasi più dolce
.
Cesare Moceo Poeta di Cefalù
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25 maggio 2019
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