Offerte le membra alla liquida notte
il sadico assillo del nonsenso
mi sgranocchia il cervello
coi suoi denti smaltati di scherno
Sotto il mio artico sudario
non sento più i piedi
e dimeno meningi
dentro un famelico vuoto ondoso
La paura che il filo del sonno
non voglia mai più ricucirmi all'immobile sponda,
sbriciola la rotta delle mie pupille
sputandomi esausta
al di là di una gelida aurora
ove mi spargo
minuziosa nel nulla.
20 febbraio 2017
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Gioia non può mai essere del tutto tale se si sente dentro il cuore il pianto inconsolabile di questa nostra madre terra.