L'odore del mio sempre

Porti l'odore del mio sempre, e il rumore di risacca,
giu', tra riva e scoglio,
ne' campi immensi i fiori e lidi peli bianchi
di passato grevi, ove rifugiano la bocca mia,
e gli occhi pieni.
Mi sei di sangue, e
Di stesso sangue fatto, Tu,
che componi, affondi la carne prima,
alle alture del cervello
lassu' dove, del cuore, avviso solo fremito costante,
sicuro e unico
fedele.
Ed empirai di latte, spada mia, la coppa ardente.
Oh, so, capezzoli ginestra i muri prepotenti ai quali
romperai ogn'indugio,
le dita rami
d'oceanico seme, giu',
oltre il buio dolce
dove non c'e' stagione
ma primavera,
sempre,
germoglia.
Lassu' dove nient'altro, io voglio avvisare.