'l tempo del silenzio

Inquietante,
l'orologio sta scandendo
‘l simultaneo scorrer del tempo del silenzio,
nel ticchettio impietoso del secondo,
abiurante l'esser inver real martirio.

A terra riversa,
crocifissa sull'altar dell'abbandono...
nel delirio dell'addio,
nel sospiro d'una truce condizione!
Quanto male, defraudandomi di te!
Sabotat'i sogni miei,
testé appaion mille bolle di sapone.

Odio questo mio calvario...
Odio 'l fiore ch'hai interrato sul balcone,

odio 'l sensual odore
ch'hai disperso sul lenzuolo...
Sol di sesso oppur d'amore?

Odio te,
indi fuggito come 'l tempo dei "Ti voglio".

Odio me,
ch'ancor cerco 'l tuo calore,
dentr'al freddo letto intriso di rimpianto.

L'orologio sta indicando
'l trascorrer del corso del tormento,
incrociantesi col battito del cuore.

E da sola...
Tutte l'ore mi rinvengon disperata,
nel tentare di fermar tale scorrer oltraggioso,
dacché farlo camminar or a ritroso...

Oh, s'avessi quel poter innaturale,
atto a trasformarm'in vera e propria maga,
per poi farti ritornare...
e distrugger l'orologio indisponente,
ché non abbia a scandir poi nuovamente
sia 'l silenzio sia 'l tormento...

Ma, saccente, segni l'ore dell'amore,
che sian pregne di "Ti amo",
nel sentore di reciproca fiducia,
entro 'l tempo che, fuggevole,
all’indietro mai e poi mai si volta.