L'uomo
non vive d'amore,
nè di comprensione,
ma
di effimero potere
e di sopraffazione;
uccide
il suo simile
l'uomo,
poi
con un fiore
al feretro
ostenta dolore.
Dal mio libro "Accenti d'amore e di sdegno"
Pellegrini Editore ‐ Cosenza 2004
8 dicembre 2005
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Non chiedere al giovane, al disperato, al ladro perché delinque; dagli prima un lavoro, che lo interessi e lo impegni, ed una casa, dove possa vivere serenamente. Poi, se ancora delinque, cura la sua mente, fuori dalle prigioni, in veri giardini sanitari, dove tutto il personale, oltre che con i farmaci, curi soprattutto col cuore.
Da " Accenti d'amore e di sdegno "
Pellegrini Editore Cosenza 2004