L'urlo.

Martella incessante durante la sera,
quel sentimento di vuoto
che perdura da sempre,
ricerca interiore
di un valido liquido
che riempia fino all'orlo
questo cuore cavo.
Come un piccolo sasso
in riva al fiume,
perdo ogni giorno
l'antico splendore,
con l'acqua gentile
che mi scorre addosso
ma che negli anni
scava la mia forma,
arrotondando i miei sogni.
Urlo, sotto una campana di vetro,
il mio dissenso a questa ruota
ingiusta, in mezzo alla gente
che si discosta, sorda
a tale lamento,
e passa il tempo incoscente,
mentre bruciano le mie corde vocali,
anch'esse stanche di urlare
il mio tormento.