La Festa della Madonna

Quest’oggi, quattro ottobre,
suoni intorno sono e canti,
vicino non son’ombre
e i cuori paion contenti.
Oggi è festa della Vergine,
della Vergine Maria
e sia grandi che piccine
sono in massima euforia.
Tutt’allegrezza è intorno,
la gente si sollazza,
sol’io da qualche giorno
carco sono di tristezza.
Mi piange dentro il cuore,
sentomi afflitto e solo,
lunghe trascorron le ore,
dai piedi mi sfugge il suolo.
Quel vaso di cristallo
mancante è di più fiori.
Sta sopra al piedistallo
ma è come fosse fuori.
E’ bello e rilucente
ma  pare ombrato e vecchio:
Gli manca la sua gente:
Lo vedo nello specchio.
Tre sono rimasti fuori
da quel cristallo puro.
Son tre, son tre amori
che l’animo rendon scuro.
In un cantuccio:In casa,
credendo d’esser sola
la faccia triste,or rosa,
or pallida, or viola,
solcata dalle lacrime
piange una donna sola.
Si contorce, si comprime,
sola parla, sola ragiona.
Alza gli occhi all’improvviso
e mi fissa desolata,
mentre asciuga il dolce viso
dice:Ahimè! Che sfortunata.
Chiude gli occhi e chiede
muta:Ma perchè, perché,perché!?
Guardo in Cielo e muto chiedo:
Ma perché,Maria,perché!?
Dai lor figli tutti quanti
circondati son gli amici,
vanno avanti,indietro,avanti
coi parenti: Sono felici.
Per il fare di certuni
io, però, non son contento,
tutti affetti restan vani
pel lor scarso sentimento.
Dea Fortuna da me è scosta
canco pure per mala sorte
questo giorno solo resto
con due figli e la consorte.
Lei non sa, la Dea bendata,
che se un figlio manca in casa
la sua mamma è addolorata
e vien tetra ogni cosa.
Questo giorno tanto bello
da quel vaso di cristallo
di bei figli mancan tre:
Due Regine e un gran Re.