La speranza nella frizione

Frega. Un suono aspro, un rumore di strofinio,
Un'azione ripetuta, ossessiva, meccanica.
Mani che sfregano, strofinano, lucidano,
Cancellando macchie, sporco, impurità.

Frega. Un verbo rude, quasi volgare,
Che evoca immagini di fatica, di lavoro umile,
Di mani callose e sudore sulla fronte.
Ma anche di perseveranza, di tenacia,
Di volontà di far tornare le cose a splendere.

Frega. Una parola che porta con sé un'eco di perdono,
Di misericordia, di redenzione.
Perché lo sfregamento, il pulire, il cancellare,
Simboleggiano la possibilità di ricominciare,
Di voltare pagina, di lasciare andare il passato.

Frega. Un mantra che si ripete, ossessivo,
Come una preghiera, una supplica, una richiesta di perdono.
Perché Dio, nella sua infinita misericordia,
Accoglie tutti, perdona tutti,
Non importa quanto abbiamo fregato, quanto ci siamo sporcati.

Frega. Una parola che racchiude in sé molteplici significati,
Un'immagine potente e suggestiva,
Un messaggio di speranza e di redenzione.

Ma frega cosa? Frega la coscienza sporca,
Frega il peso del passato, frega il dolore.
Frega per liberarsi, per espiare, per trovare pace.

Frega. Un'azione semplice, quasi banale,
Che diventa un atto sacro, un rito di purificazione.
Perché fregando via lo sporco,
Puliamo anche la nostra anima.