Stasera soffro il bisbiglio
dell'anima in pena
nell'ombra sbranata
d'un morso in poltiglia
sul lezzo di questa sera di maggio
accesa d'amore
che lascia nel cuore
il suggello di un pianto struggente
Io l'ho visto quel sangue
e c'ero in quel dolore cieco
a insinuare silenzio e tormento
Limpido e fresco
era il vento della speranza
a soffiar felice all'arcobaleno
e al suo ponte
e ringrazio la madre di tutte le madri
per la luce immensa concessa
a quella piaga di rosso languente
Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore
senza spargere calunnie con lingua biforcuta.Non fa danno al suo vicino e non lancia insulti al suo prossimo.