Lascia che ti ami e non dica nulla
Lascia che ti ami e non dica nulla,
ché l’amore vero non geme in sillabe,
ma si fa stella muta nel firmamento del cuore.
Lascia che il silenzio sia il mio grido d’eterno,
e il mio tocco la preghiera che non osa voce.
Ti cerco nella piega segreta del tempo,
dove il respiro si fa tempesta che tace,
dove i miei baci — monete d’anima —
compongono un obolo per la tua pelle regale.
Rubami l’attimo, ed io ti darò l’infinito,
in cambio d’un fremito cieco, d’un brivido sacro.
Ti venero come si venera la notte
che sa contenere tutte le lune mai sorte.
E se domani avrà l’odore delle tue ciglia,
non spalancare la finestra sull’alba:
l’aurora potrebbe sciogliere
le ombre in cui ci siamo fatti verità.
Ho mille carezze che dormono in me
come semi nell’arsura del deserto,
e attendono solo il tuo sguardo
per fiorire in eclissi di desiderio.
Lascia che ti ami, dunque, e che il verbo
si dissolva come neve sulla bocca:
ché talvolta, l’amore più puro
non sa dire nulla — ma tutto incendia.