Le mie lacrime
sono il pianto eloquente del cuore,
al loro posto ho messo le note
ed ho ascoltato l'inno al dolore;
al suono poi ho dato parole
ed ho cantato alla mestizia il suo canto.
Ma come il ruscello che lima la pietra,
che da selce poi splendente diviene;
così, le mie lacrime ignote e silenti
hanno terso la mia anima ognor.
Da " Accenti d'amore e di sdegno "
Pellegrini Editore ‐ Cosenza 2004
24 novembre 2006
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Se fai il prete, ricordati sempre di curare le anime con i farmaci che Dio prescrive e non ti curare d'altro. Quando ti dedichi ad altre cose, i tuoi pazienti sono già in agonia ovvero morti.
Tratto da "Accenti d'amore e di sdegno"
Pellegrini Ed. Cosenza 2004