Le ore
Le ore si assottigliano
come cera calda sul bordo del tempo,
e l’anno si piega su sé stesso
prima di diventare memoria.
Ho deciso di non rincorrere più
i labirinti della mente,
di lasciare a terra le spine
dei pensieri inutili.
Voglio passi veri,
respiri pieni,
secondi vissuti fino in fondo
come bicchieri colmi.
Che le emozioni mi attraversino
senza chiedere permesso,
che siano versi improvvisi
scritti sulla pelle.
Sognare meno, sì,
ma vivere con mani sporche di realtà.
Accoglierò ciò che verrà
con il cuore disarmato,
finirò le frasi lasciate a metà,
darò un nome alle attese.
E conserverò i ricordi
in un luogo segreto dell’anima,
dove l’amore non scade
e le carezze restano
anche quando non tornano.
Sarà ciò che sarà:
gesti semplici,
parole necessarie,
mai sprecate.
Semi gettati nel silenzio,
leggerezza capace di aprire
anche le conversazioni più dure.
Alcune parole nasceranno piano,
nel vuoto di una stanza,
altre esploderanno nell’aria,
a voce piena,
perché l’eco decida da sola
dove andare a vivere.