Tu antica
nel tuo sostare,
avvolta di
porpora
senza valore,
mani in tasca
per non gelare,
ambra appare
di terre straniere,
odore di
grano vicino
si spande tra
buste a scacchi,
sorrisi stanchi,
smerciato a poco
masticato da denti
che nulla
riescono a gustare
di quel remoto calore,
canti sepolti
oggi
dall’incessante scrosciare.
18 gennaio 2009
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