PoesiaLischedi Marco SayaIl bambino e la sua bolla, scoppia a una certa altezza. Schegge di sapone a nozze con polveri sottili nevicano l’asfalto. Il camino fuma ceneri di lische consumate. Balconi anneriti nero di seppia. Gran fritto di olii nelle branchie ingurgitati. Rigurgita l’atmosfera, rigurgito della massa a terra: “dove andiamo?” Il fondotinta nasconde gli involucri. “pioverà?” Laviamoci ammollandoci nelle cicerchie.19 ottobre 2006
Quando rileggo Freud penso che avesse dei seri problemi con la madre. Quando rileggo Fromm penso che avesse dei seri problemi con la società. Tutti abbiamo problemi con chi ci ha generato. L’importante è credere di essere nati orfani per decidere.di Marco Saya
È Apriledi Marco SayaÈ Aprile, il quarto mese dell’anno. Come dire (forse) avere trent’anni, intrecci di rigenerate(…)…Leggi la poesia
Esuberidi Marco SayaIncipit: “sei pronto?” “sì, a breve scendo” “fatti trovare nel posteggio tra mezz’ora, ora avviso gli(…)…Leggi il racconto