Lo zingaro, alla fermata del metrò

Suona la corda sboccata
Suonatore ardito
Che hai sottratto alla terra
Il cuore rovente
Presto si frantumerà il cristallo del desiderio
E la speranza insensata
Sarà trasportata
Come muschio sulle sartie.
L'aspettasti
Piovve
Ti si bagnarono le vesti
Le dita rapide
Interrogavano le corde
Cercando la culla sognante e sgomenta del ricordo
Con l'arco dilaniavi il vento
Spremendone gocce limpide
Che distillassero il sole
Levasti suoni
Che si inanellassero nel cielo
Laddove lascia
Il cielo
Il suo azzurro
E s'annera
Sprofondavi nei neri suoi occhi
Che dardeggiavano sguardi lascivi
Il corpo roteava
Il riso sfidava la luce
Il passato invase l'aria
E l'odore un po' rancido di tabacco.