Come un cielo stellato,
vengo trafitto da moltitudini di spine
della mia pena, che si chiama solitudine.
Da queste ferite non cola sangue,
ma sgorgano fiori, poesie, speranze disperse
nel silenzio della neve,
nel gelo dell'inverno.
8 dicembre 2015
Altri contenuti che potrebbero piacerti
La Maestra e l'allievo si scelgono costantemente, in un gioco sottile ed impercettibile di distanze e prossimità. Finchè sono l'uno per l'altra, nessuno dei due sarà abbandonato.