Lucinda

Tanto spésso è il tuo tocco che tutta l’aria trema
È il giorno della mia afa nell’incavo della mano stringo pensieri
Che tu hai occupato la corda non ha sciolto il nodo io sono ad un palmo da te
Col tuo amabile corpo spingi onde di baci nella mia bocca e affogo d’amore   Ho sentito le corde vibrare all’interno‐delta io in te ho tremato
Fortemente nella febbre ardente dell’estate tra i tuoi capezzoli non dirmi che il tuo
Telaio è stato fermo al tuo ago tu tessi armonie che a me vuoi
tenere lontane oh invidio i tuoi salti sul legno della federa   il tuo ricamo bacerà dolci visi d’adulatori io mi lascerò
crescere la barba per non esserti vicino io bacerò
il tuo lontano mentre giri il tondo con la stretta
delle mie angine con i morsetti di un raccolto amare   mi fortunerò di baciare i tuoi palmi
dimmi se i tuoi baci sono dentro.