Lucinda

Tu non sai chi sono dunque non ti merito
Se c’incontriamo annulliamo i nostri saluti mi sei
Troppo cara perch’io ti cinga a me vita io non ho nessun
Diritto di fermarti di possedere quello che abbiamo creato   Sono irragionevole di questo merito irriconosciuto
Ti ho dato me stesso ignorando tu il mio valore in amore
Sono cresciuto in te sono il tuo possesso
Tu sei il mio dono che ritorna nella mia caverna   Ti ho avuta nel mio sogno l’impegno è decaduto
Se mai ce ne fosse stato uno lo incornicerei d’oro
Della mia poesia da me interpretata sulla tomba del nemico
Ho aizzato mute di cani contro il carme d’altrui poeta   Mi è ritornato il latrato nell’aria di sangue
Tu hai distrutto le amorose trecce alla morte